Silence.

Era il mio colore preferito.
Ora mi da la nausea.

Fisso le ennesime spunte che diventano blu e marciscono in conversazioni vuote, come il mio stomaco in cui anche le parole da vomitare sembrano sparite.

E osservo frasi ignorate , tra quelle richieste di attenzione che non arrivano. Quando senti le lacrime arrivare ancora, in una stanza piena di gente, senza il buio del cinema a nascondermi questa volta. Ed è tutto sempre più difficile, è tutto sempre più freddo, di quell’azzurro ghiacciato che ho cominciato ad odiare. E mi prometto di uscirne un po’, di smetterla di essere così dentro ma poi mi ci rifiondo sempre e lo sento , sento che sto per annegarci e rimanere sotto, bloccata da quella lastra di ghiacciata che non mi farà tornare più in superficie .

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